TUTTE LE SOCIETÀ E GLI UOMINI DELL’AVV. AMARA PRECISE DOMANDE CHE ESIGONO RISPOSTE Marina De Michele Nervosismo al Palazzo di Giustizia, convocazioni degli organismi rappresentativi di magistrati e avvocati, Ma sgombrare il campo dalle nebbie è un obbligo per molti, certamente per quelli che nelle istituzioni, Cosa dice l’Associazione nazionale magistrati in genere così pronta a prendere posizioni ”forti” Quali passi intende compiere l’ordine degli avvocati? Quali iniziative pensa di assumere il procuratore Rossi per restituire all’ufficio che coordina piena credibilità? Quali indagini sono state avviate dagli organi inquirenti? Cosa dicono i deputati nazionali e regionali, i direttivi dei partiti, le associazioni di categoria degli imprenditori Quale linea intendono scegliere i direttori delle più importanti testate giornalistiche locali di fronte a notizie La città ha il diritto di sapere, di conoscere la verità perché se cade il baluardo della giustizia si resta inermi di front Se è vero, come si dice, che si tratta di fatti noti, addirittura in parte datati, documentati, se veramente Fino a che punto risponde al vero che si sia fatto un uso “disinvolto” della giustizia? Le vicende raccontate da Magma, Non è neanche possibile immaginare che veramente sia così facile prendersi gioco della vita di persone “innocenti”, Quante volte il tribunale del riesame di Catania ha annullato sanzioni ritenute eccessive o non opportunamente Quante volte la minacciata pretesa di risarcimenti milionari, una strategia intimidatoria È a queste domande che bisogna rispondere. Qualsiasi cosa si affermi, prima di aver fatto chiarezza su tutto questo, |
Ricostruiamo l’intreccio delle società che si rifanno all’avvocato di Augusta, nome per nome: Le relazioni pericolose della Procura della Repubblica di Siracusa Nella galassia di srl dell’avv. Amara i figli di giudici che contano di FRANCO ODDO “Ma allora questo qui quanti ne ha soldi?”, sbottava Massimo Carrubba il 9 gennaio di due anni fa senza sapere di essere intercettato per la vicenda Oikothen. Non ci sarebbe nulla di male ma, a spulciare tra queste società, i nomi riconducibili alla magistratura s’intrecciano a tal punto con alcune vicende locali (Mare rosso, Open Land, Sai 8, Eni eccetera) che non si capisce come mai così tanti “figli d’arte”, come sono stati chiamati da un giornalista catanese, abbiano trovato il loro mentore proprio nel legale iscritto all’Ordine degli avvocati di Catania ma legatissimo al deputato nazionale Pippo Gianni e, da legale, fortemente inserito nei potentati economici siracusani. Una composizione societaria delle srl che, per gli eventi che hanno segnato la carriera dell’avv. Amara, recentemente condannato a un anno di reclusione per avere sgraffignato, in combutta con un cancelliere, dati coperti dal segreto istruttorio nel registro informatico della Procura, e per il ruolo dello stesso in vicende delicatissime accadute e che accadono nel nostro territorio, hanno gettato su alcuni magistrati della Procura di Siracusa ombre inquietanti che hanno indotto il procuratore capo dottor Ugo Rossi a dichiarazione a chiarimento, che in verità finora non hanno chiarito nulla. Ma vediamo di districarci anche noi nel labirinto di queste società. Cominciamo dalla Gi.da. srl. Riassumiamo brevemente la prima. Le indagini e la conseguente richiesta cautelare (poi annullata) furono condotte dal dottor Musco e dal procuratore Rossi. Gli avvocati che hanno curato gli aspetti civili, penali e amministrativi, sono sostanzialmente tre: l’avv. Piero Amara, l’avv. Attilio Luigi Maria Toscano e l’avv. Giuseppe Calafiore. Anche in questo procedimento i due amici Musco e Amara si sono trovati su sponde molto vicine (accusa e parte offesa). Lo stesso avv. Calafiore è socio della SF srl (che opera nel campo delle gestioni immobiliari, acquisto e noleggio di attrezzature, macchinari e animali) unitamente alla Open Land srl. e alla Gefin Roma srl. Egli è socio anche nella P&G Corporated srl, con sede in Augusta nello studio di Amara in via Megara 41, socio anch’egli, alla di lui moglie Sebastiana Bona e a Diego Calafiore (fratello dell’avv. Giuseppe). Una società, insomma, per pochi parenti. Il procuratore Toscano si era già occupato di altre vicende che interessavano direttamente l’avvocato Amara: il caso dell’ispezione di villa Corallo ad Augusta di cui i brillanti giornalisti del settimanale Magma hanno diffusamente parlato e la denuncia presentata contro il cugino dell’avv. Piero Amara, che di nome fa Pietro, per infedele patrocinio. A margine dell’indagine Mare Rosso, fu presentata, peraltro, una denuncia (procedimento penale nr.5898/08) nella quale si lamentava il mancato rispetto degli accordi con i dipendenti dell’Eni (società difesa dall’avv. Piero Amara) che avevano percepito del denaro presumibilmente per patteggiare la pena. Il procuratore Toscano accertò che il denaro arrivato ad alcuni dipendenti era transitato dal conto della Gida srl (!), società riferibile agli Amara, e che gli accordi erano stati conclusi con l’avv. Pietro Amara di cui sopra. Oggi questa società ha aperto le porte, come detto, al figlio dello stesso procuratore aggiunto Giuseppe Toscano e al figlio del procuratore Rossi. Il caso Open Land ha molte similarità con quanto accaduto a Sai 8. Com’è noto, l’on. Nicola Bono, ancor prima di candidarsi alla presidenza della Provincia, aveva manifestato pubblicamente il suo dissenso sulla gestione del servizio idrico provinciale da parte di Sai 8, soprattutto per la mancata ottemperanza al capitolato d’appalto che obbligava la società a dimostrare la piena disponibilità delle risorse finanziarie per gli investimenti entro sei mesi dall’aggiudicazione. Diventato Presidente della Provincia e perciò anche presidente dell’assemblea dei soci, più volte Bono sollecitò Sai 8 al rispetto del contratto. Fino a quando inviò alla Sai 8 una diffida formale con un termine perentorio entro il quale avrebbe dovuto produrre la relativa certificazione, pena il recesso dell’affidamento. Ma, proprio nell’avvicinarsi della scadenza del termine, il presidente Bono venne iscritto nel registro degli indagati in quanto i giudici avevano intercettato due imprenditori che parlavano fra di loro, uno dei quali rivelava all’altro che il Presidente aveva brigato per fare assumere un suo uomo nella dirigenza societaria. In conseguenza di ciò Bono ha dovuto dimettersi da presidente dell’assemblea, cedendo il passo poi a un commissario regionale, la Sai 8 ha superato lo scoglio dell’ultimatum continuando a gestire tranquillamente il servizio idrico nonostante la posizione di 12 sindaci che non hanno voluto consegnare gli impianti e nonostante una durissima sentenza del Cga. Ebbene, gli avvocati che si occupano della vicenda sono sempre gli stessi: Piero Amara, Giuseppe Calafiore e Attilio Luigi Maria Toscano. Ma qui c’è una novità e un altro figlio d’arte: l’ing. Torrisi, che è il figlio dell’attuale terza moglie del procuratore di Siracusa Ugo Rossi. E’ sicuramente una coincidenza che l’ing. Torrisi sia stato nominato direttore tecnico della Sai 8 poco dopo la nomina del padre a procuratore di Siracusa. Com’è sicuramente una coincidenza che lo stesso ing. Torrisi è legato da rapporti di fiducia col sostituto procuratore Maurizio Musco in quanto è stato nominato come consulente del pm in alcuni procedimenti penali relativi a reati ambientali. Dunque, l’ing. Torrisi è nominato consulente dalla Procura diretta dal marito della madre, procura che provvederà a liquidare le somme pubbliche spettanti per la consulenza. Altra circostanza degna di nota è quella relativa a un nuovo procedimento penale che da poco è stato incardinato innanzi ai sostituti Bisogni e Boschetto per lo sversamento in mare dal depuratore gestito dalla SAI 8 di acque inquinanti nel porto di Siracusa. Ma cosa succederà quando i pm siracusani Bisogni e Boschetto si accorgeranno che il procedimento per lo sversamento in mare del depuratore gestito dalla SAI 8 ha come responsabile tecnico, e quindi possibile indagato, il figliastro del procuratore Ugo Rossi? |
Documentati i rapporti di amicizia e di affari di Piero Amara con Musco, Rossi, Toscano, Campisi, Canonico, Calafiore... Franco oddo Ricapitolando, finora i coinvolti nella ragnatela di rapporti societari sono Piero Amara, Sebastiana Bona, Ma andiamo oltre. Ma andando a scavare qui e là, scopriamo che l’altro fratello del magistrato, Carmelo Musco, è socio della Novalux srl insieme ad Angela Formica. In comune la Panama e la Novalux non hanno solo il rapporto di parentela ma anche due particolari: l’indirizzo di posta certificata è il medesimo e medesima è anche la ragione sociale, costruzione di impianti fotovoltaici. E qui si è fatta anche un’altra scoperta. “La Panama srl - scrive ancora Magma - ha chiesto al comune di Augusta l’autorizzazione alla costruzione di un impianto sul terreno di proprietà di un’altra società, la Geostudi srl” (ndr: con sede, guarda caso, ad Augusta in via Megara 41). Chi saranno mai i soci di questa società? Gente sconosciuta: Piero Amara, Serafina Amara e, amministratore, tale Roberto Formica. Ricapitolando, il dr. Musco è socio, insieme alla sorella, della società Panama srl che ha come amministratore Sebastiano Miano, praticante dell’avv. Amara. La società del dr. Musco ha stipulato un contratto di affitto sul terreno della Geostudi srl di proprietà di Piero Amara e di Serafina Amara. L’amministratore Roberto Formica, inoltre, nei rapporti dei carabinieri che effettuarono le indagini nel procedimento “Morsa”, viene definito “ingegnere legato ad Amara Giuseppe”. Altra novità è che la Panama srl. (è sempre Magma a scriverlo) “per i lavori di costruzione dell’impianto fotovoltaico ha dato appalto dei lavori alla Coemi, ditta riconducibile immediatamente alla famiglia dell’ex ministro Stefania Prestigiacomo”. Ma non era lo stesso dr. Musco che aveva effettuato le indagini sul padre dell’ex ministro? E i figli d’arte non finiscono qui. Non è da trascurare che nell’indagine condotta a Messina contro il dott. Musco è emerso che tra l’Amara e il Musco e tra Amara e il dott. Campisi ci fosse una stretta amicizia e che Amara si vantasse pubblicamente di tale rapporto, amicizia che si sarebbe spinta fino all’organizzazione di viaggi insieme. Altra circostanza emersa dalle indagini è che il dott. Musco, come abbiamo già detto, aveva una relazione sentimentale con la sorella della moglie di Amara. Cosa lega ancora Musco e Amara? Ci sono altre società? Sicuramente sì Difficile credere che vi sia in atto “un attacco mediatico” nei confronti della Procura della Repubblica di Siracusa. |
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