1975. Storia di una notte d'orrore, furono ore e ore di sevizie.
Poi l'uccisione di Maria Rosaria e l'incredibile salvezza di Donatella
Quella notte nella villa al Circeo
Violenze e sevizie di ogni tipo per una notte intera in una villetta al Circeo, la spiaggia "bene" dei rmani. Una vicenda di cronaca indelebile nella memoria collettiva, tanto che da subito quella notte sarà ricordata come la notte del "massacro del Circeo". A finire nelle mani di tre aguzzini "pariolini" - i teppisti neofascisti Angelo Izzo e Andrea Ghira, ed il figlio di un alto funzionario di banca, Gianni Guido - furono Maria Rosaria Lopez, che fu uccisa, e Donatella Colasanti, trovata in fin di vita, giusto in tempo perchè potesse salvarsi.
Fu un vigile notturno, il primo ottobre 1975 in via Pola, ad avvicinarsi ad una 'Fiat 127' dalla quale provenivano gemiti e nel bagagliaio scoprì i corpi delle due ragazze avvolti in sacchi di plastica. L'auto era di proprietà di Gianni Guido che, rintracciato subito dai carabinieri, confessò la partecipazione al "festino" e fece i nomi dei suoi due complici, rampolli di agiate famiglie capitoline.
Mentre Angelo Izzo fu arrestato pochi giorni dopo, Andrea Ghira, figlio di un noto imprenditore romano, avvertito per tempo, riuscì a fuggire, forse all'estero, in un paese sudamericano. Dove fuggì anche Gianni Guido - a Buenos Aires - quando evase dal carcere di San Gimignano.(