Invece, della strage del 12 dicembre vengono incolpati gli anarchici. L'accusa e' immediata e esplicita. I piu' zelanti a lanciarla sono, a Milano, un giudice istruttore del tribunale e in commissario politico della Questura: Antonio Amati e Luigi Calabresi.
Da un articolo del "Corriere della Sera": "Subito dopo l'esplosione il giudice Amati telefona in Questura per informarsi dell'accaduto. Gli rispondono che, forse, e' saltata una caldaia in una banca in Piazza Fontana, che ci sono alcuni morti e numerosi feriti: si avanza anche l'ipotesi di un'attentato terroristico. "Sono dell'idea che si tratti di un'attentato" replica il magistrato, e consiglia di iniziare subito le indagini "negli ambienti anarchici."
Il commissario Ccalabresi non e' merno chiaro. All'inviato della "Stampa" di Torino, la sera degli attentati dichiare che i responsabili vanno cercati tra gli estremisti di sinistra e, per non lasciare nessun dubbio, emette il suo verdetto: " e' opera degli anarchici."
Anche il questore di Milano, Marcello Guida fa la sua parte. A un giornalista che quella stessa sera gli chiede se ve e' una connessione con gli attentati alla Fiera Campionaria e alla Stazione Centrale del 25 aprile dice di "non escuderlo".
A quella sicumera di alcuni personaggi della polizia e della Magistratura milanesi fa invece riscontro un'atteggiamento molto piu' cauto del potere centrale. Il ministro degli interni Restivo si limita a dichiarare: "Abbiamo iniziato le indagini in tutti i settori..."
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