SIAMO STATI CONVOCATI DAL GIUDICE
 
 

I dossier che l'Europeo ha fotografato nel carcere di Lisbona sono di fondamentale importanza per l'inchiesta sulle trame eversive.

La settimana scorsa, dopo la pubblicazione dei primi documenti della Aginter Presse, siamo stati convocati dal giudice Gerardo D'Ambrosio, che sta conducendo l'indagine sulle bombe del 1969. Il magistrato ci ha domandato: "Come siete venuti in possesso degli elementi più importanti, e segreti, dell'inchiesta che stiamo portando a termine?". Abbiamo così scoperto che i documenti da noi fotografati all'interno del carcere di Caxias, a Lisbona, sono i cardini di una difficile e complessa istruttoria: i magistrati milanesi conoscevano prima di  noi i nomi dei personaggi italiani collegati all'Aginter Presse, e su di loro indagavano da tempo, segretamente. Vedremo più avanti come questi nomi fossero a loro conoscenza.
Il dottor D'Ambrosio si è soffermato a lungo sui nostri documenti. In particolare sui carteggi e sui dossiers che testimoniano i rapporti di colleganza o addirittura di collaborazione tra gli esponenti della Aginter Presse, che non facevano mistero degli scopi e delle attività della loro organizzazione, e gli "agenti" italiani.
Abbiamo già pubblicato le schede relative ad alcuni giornalisti italiani che erano stati contattati dagli emissari dell'Aginter Presse, di qualche esponente politico della destra che era in stretta relazione con Lisbona, di un giovane che era stato ingaggiato dalla agenzia per missioni speciali, di diplomatici implicati in traffico di armi.
Il dottor D'Ambrosio, che intende con i colleghi Fiasconaro e Alessandrini recarsi a Lisbona per ottenere informazioni più dettagliate e i documenti originali, ha affermato che gli archivi dell'Aginter Presse possono costituire l'anello mancante della catena di indizi raccolti fino a oggi sull'attività eversiva condotta in Italia con l'appoggio di gruppi internazionali, quali ad esempio quelli collegati alla "agenzia di stampa" di Guérin- Serac. In effetti, attraverso i carteggi trovati dall'Europeo, sarebbe possibile ricostruire le intenzioni e i propositi di alcune persone che, in Italia, appoggiavano le tesi estremistiche e terroristiche della Aginter Presse.
Si ricorderà che di questa agenzia, come "ispiratrice" delle bombe, già si parlò in un rapporto segreto del SID, redatto pochi giorni dopo la tragica esplosione di piazza Fontana, a Milano. Ma non è questo, possiamo rivelare, il sol documento ufficiale in cui la organizzazione di Lisbona appare collegata alle trame fasciste: I magistrati sono infatti in possesso di una informazione confidenziale consegnata loro dall'oggi disciolto Ufficio affari riservati del ministero dell'interno, in cui i legami tra l'Aginter Presse e alcuni esponenti italiani del mondo politico e giornalistico di destra  sono precisati in dettaglio. sappiamo che in questo documento, nato probabilmente da informazioni di un ex-agente dell' Aginter Presse, si fanno gli stessi nomi che abbiamo ritrovato negli archivi di Caxias. Sappiamo che si parla di Giannettini, di Rauti, di Torchia. Sappiamo, ad esempio, che la vicenda che ha avuto come protagonista il giovane Piergiorgio Brillo di La Spezia, recatosi a Lisbona per essere arruolato nell'agenzia, è precisata in tutti i particolari, così come come quella di altri due esponenti italiani di Ordine Nuovo. In base a queste informazioni confidenziali che ora, lo ripetiamo, trovano clamorosa conferma nei documenti da noi fotografati, i magistrati hanno effettuato, negli scorsi mesi, interrogatori e perquisizioni che sono rimasti fino ad oggi segreti.
La figura di Guido Giannettini, ovviamente, resta ancora il fulcro dell'inchiesta. Lo studio dei carteggi dell'Aginter Presse può forse permettere ai magistrati di approfondire al ricerca su eventuali concordanze tra i famosi "rapporti informativi" sulla situazione italiana redatti dal giornalista agente del SID, e i rapporti e le documentazioni pubblicati dalla agenzia di Lisbona. Inoltre i manuali strategici dell'Aginter Presse, che pubblichiamo questa settimana, hanno un incredibile riscontro nella realtà dei fatti avvenuti in Italia dal 1969 in poi. E' possibile, da questi documenti, delineare la strategia operativa dell'agenzia, e inserire in essa le varie pedine, seguendone i passi a uno a uno. La raffinatezza e la precisione su queste teorie sul terrorismo e sulla eversione testimoniano di una preparazione e di una conoscenza che possono essere anche la base degli avvenimenti di cui siamo stati testimoni in questi anni, e in particolare del passaggio dalla strategia della tensione alla strategia del terrore. Un passaggio chiaramente codificato dall' Aginter Presse, e ricordato anche in quel famoso convegno sulla " Tecnica della guerra rivoluzionaria " di cui Giannettini fu animatore ed anche al quale parteciparono molte delle persone che ora sono inquisite per le trame fasciste. Tra gli altri, alcuni dei giornalisti italiani collegati alla Aginter Presse.
Nei documenti di Caxias è forse possibile trovare anche la chiave della sconcertante "resa" di Giannettini ai giudici. Nei capitoli sul comportamento di un agente segreto c'è anche quello della resa per ordine superiore, allo scopo di intorbidare le acque. Ed è probabilmente per "ordine superiore" che Giannettini ha deciso di costituirsi, con la promessa di una adeguata copertura da parte di chi ne utilizzava l'attività.
Il dottor D'Ambrosio si ripromette di esaminare i documenti dell' Europeo,  anche in relazione ai finanziamenti avuti dalla Aginter Presse, sia nel periodo in cui funzionava come filiazione della polizia politica del regime portoghese sia più tardi quando, verso il 1968, l'agenzia ebbe nuovo impulso pur essendo venuti a mancare i fondi della PIDE. Chi pagava gli agenti di Guerin-Serac in quel periodo?
I documenti sono ora nelle mani del giudice. In una intervista rilasciata in questi giorni a Paris-Match,  Yves Guerin-Serac, titolare della Aginter Presse, nega di avere avuto alcuna relazione con gli ambienti fascisti italiani, e nega soprattutto di avere alcunché a che fare con le bombe del 1969. Sul primo punto sono gli stessi documenti a smentirlo, e clamorosamente, perché vi sono le prove di contatti stretti e frequenti tra gli agenti di Lisbona e alcuni esponenti, ufficiali e non, della destra italiana. Sul secondo punto esiste un rapporto del servizio segreto ed esiste una informazione dell'Ufficio affari riservati.
Esistono anche le affermazioni, che già abbiamo pubblicato, di uno degli inquirenti di Lisbona, il comandante Costa Correia, il quale ha affermato che, attraverso la Aginter Presse, si potrebbe arrivare anche alle bombe del 1969. Ed esiste l'inchiesta dei magistrati italiani i quali, lo abbiamo rilevato, alla Aginter Presse danno una importanza ben diversa da quella che si darebbe alla "agenzia di informazioni per la stampa" descritta da Guérin Serac.
 

LE ISTRUZIONI AGLI AGENTI
Il terrorismo che da sei anni a questa parte porta lutti e caos nell'Europa occidentale ( e in Italia in particolare ) ha avuto negli uffici dell'Aginter Prese il suo cervello ideologico e la sua base operativa. L'agenzia di stampa portoghese era semplicemente la copertura per le "azioni" di ogni genere (infiltrazioni, sabotaggi, attentati, manifestazioni violente, e così via) che i suoi agenti compivano in Italia, Germania, Francia, Grecia. Di questa "copertura" le prove sono molte. Esplicitamente, in un documento che abbiamo trovato nel carcere di Caxias, è scritto: " Regola di copertura: ogni membro deve rispettare la regola di copertura nel campo in cui esercita la sua azione ( esempio: giornalismo per l'Aginter Presse)".
L'agente tipico, dunque, aveva un doppio volto: quello ufficiale, per lo più addetto alle informazioni, alla stampa e alla propaganda e quello segreto di terrorista. In ambedue i casi egli seguiva Lisbona un vero e proprio corso, articolato in lezioni teoriche ( impartite personalmente da Guérin Serac) e in lezioni pratiche ( impartite da uomini che provenivano dall' OAS). A caxias abbiamo potuto fotografare tutte le lezioni dattiloscritte del corso pratico per l'agente dell'OACI (Organizzazione armata contro il comunismo internazionale), che era il braccio armato e segreto dell'Aginter Presse. E' un vero e proprio manuale del terrorista che assume particolare interesse oggi, nel m omento in cui  (come per gli attentati di Savona) si torna a parlare di una centrale internazionale della sovversione in Europa. Ecco, divisi per argomento, i punti salienti delle lezioni impartite a centinaia di terroristi europei.
 

LA SOVVERSIONE
 "La sovversione agisce con mezzi appropriati sugli spiriti e sulle volontà per condurle ad agire contro ogni logica, contro ogni regola, contro ogni legge: essa condiziona le persone per poterne disporre a proprio piacimento. Essa utilizza due armi essenziali: a) l'azione psicologica; b) il terrorismo.
"Azione psicologica: è un'arma dei tempi di pace per condizionare la popolazione. Associata al terrorismo diviene un'arma di guerra.
"Essa utilizza mezzi diversi: stampa, radio, televisione, club, conferenze, slogan, manifesti, contatti, eccetera.
"Essa utilizza differenti tipi di agenti:
a) agenti di facciata, sostenuti da un'organizzazione segreta che fornisce agenti speciali;
b) agenti di sorveglianza. Ogni quadro che entra in un'organizzazione sovversiva non deve più avere la possibilità di lasciarla. Questi agenti sono istruiti per l'azione diretta e la costituzione di una rete;
c) agenti di informazione;
d) agenti sovversivi: per minare e attaccare le basi fondamentali su cui poggiano le istituzioni della società;
e) agenti "morti", il cui unico ruolo è di sostituire gli agenti attivi. Questi agenti ricevono a formazione completa di un agente specializzato.
"Nota: per la sicurezza l'organo di direzione è sempre all'estero e all'interno della rete vi sono sempre rigorosi compartimenti stagni".
Terrorismo: l'azione psicologica tende ad ottenere l'adesione della popolazione e a volgerla contro il potere; il terrorismo spacca la resistenza della popolazione, ottiene la sua sottomissione e provoca la rottura tra popolazione  e potere.
"IL terrorismo ha per scopo psicologico di colpire l'opinione pubblica e di spingere il potere a indurire la sua politica e ad accettare la guerra. Inoltre si ottiene una presa sulle masse con la creazione di un clima di inquietudine, di insicurezza, di pericolo.
"Terrorismo selettivo: cerca i demolire l'apparato  politico e amministrativo eliminando i quadri di questi organismi. Ha per obiettivo di sciogliere i quadri naturali ( autorità, amministrazione, ecc).
"Terrorismo cieco: ha per scopo di screditare il potere, di minare la fiducia del popolo, di disorganizzare le masse per meglio manipolarle.
"Progressione:
- eliminazione di personalità: per colpire l'opinione pubblica;
- eliminazione di quadri importanti: per sconvolgere l'amministrazione;
- eliminazione di piccoli quadri e di elites naturali per spaccare la società;
- minare le infrastrutture per disorganizzare l'economia;
- attentati e sabotaggi generalizzati per provocare la paralisi di una zona.

"Ingranaggio fatale: il dosaggio del terrorismo non ammette che si possa tornare indietro: E' un'arma delicata da usare: troppo terrorismo può portare alla rivolta, insufficiente terrorismo alla debolezza".
La lezione sulla sovversione e  sul terrorismo, oltre a provare una volta di più i veri scopi dell'Aginter Presse, insegna che gli attentati di questi ultimi anni hanno avuto un ben preciso dosaggio deciso da una centrale unica, insegnano he gli attentatori obbediscono a direttive ben precise. I cenni ai "compartimenti stagni dell'organizzazione e alla "direzione all'estero" spiegano le immense difficoltà che hanno avuto e hanno i magistrati per procedere nelle indagini sui responsabili. Allegati alla lezione sulla sovversione sono corsi specifici sulle tecniche di sabotaggio, sull'uso degli esplosivi e sull'uso delle armi.
 

MANIFESTAZIONI VIOLENTE
 Gli scopi voluti dal ramo segreto dell'Aginter Presse si raggiungono attraverso una graduazione delle "azioni". I gradi sono sostanzialmente quattro: le manifestazioni violente, le missioni speciali, la guerriglia, il combattimento vero e proprio. L'Italia ha già conosciuto le prime tre fasi.
Le manifestazioni violente sono legate al primo momento di attività dell'eversione di estrema destra, quello dell'infiltrazione in ambienti di estrema sinistra da parte di elementi che l'agenzia dichiara appartenere ai "gruppi di azione". Le prove di infiltrazioni, negli archivi di Lisbona, sono numerose: esiste ad esempio la relazione di un agente infiltrato che compie tre viaggi in Italia nel 1968-69, incontra alcuni leader di estrema sinistra (in particolare dei gruppi  allora definiti fiocinassi), ma si propone di vedere anche un dirigente di Ordine Nuovo.
All'agente infiltrato, comunque, venivano impartite lezioni sull'organizzazione e la provocazione di manifestazioni violente. Eccone alcuni estratti.
"Preparazione. Prima della partenza dare le istruzione ai gruppi di azione:
a) parole d'ordine da lanciare nella folla e preparazione psicologica: grida, canti, slogan, eccetera;
b) definire l'ordine di attacco e le varie fasi senza troppi dettagli;
c) prevedere il ripiegamento e la dispersione.
" I gruppi d'azione non devono mescolarsi alla folla: uno deve stare in testa, gli altri sui fianchi...
" Indicazioni pratiche: nel quadro di manifestazioni violente e battaglie in strada i gruppi organizzati, relativamente poco armati, possono facilmente mettere in scacco le forze di polizia, meglio equipaggiate, ma poco preparate ad affrontare commandos organizzati...
"Ruolo dei gruppi d'azione: inquadrare i manifestanti e servire da catalizzatori per far passare la manifestazione ad una fase più violenta; provocazione violenta delle forze di polizia per sviluppare il processo azione-repressione-reazione della folla...
"Tecniche di battaglie nelle strade: erezione di barricate nelle vie strette; esempio: macchine disposte a V per frenare un'eventuale carica della polizia e per difendersi meglio; se è possibile sgonfiare le gomme dei mezzi della polizia...; paralizzare la circolazione; mantenere posizioni sui tetti per dare appoggio alle barricate con tiri di sbarramento (pietre, bulloni, molotov, fumogeni di facile fabbricazione); mai restare nelle stesse posizioni per lungo tempo; concentrare l'azione verso i punti deboli delle forze di polizia e poi ripiegare rapidamente.
"Regole per i gruppi d'azione: rapidità; utilizzare al massimo il fattore sorpresa; non più di tre o quattro elementi per gruppo; equipaggiamento leggero; restare sempre assieme; conservare il sangue freddo senza lasciarsi prendere dall'evoluzione della manifestazione; obbedire strettamente agli ordini ricevuti.
"Equipaggiamento: leggero; caschi di moto...; blocchi di giornali attorno al corpo sono un eccellente protezione nei corpo a corpo con poliziotti armati di manganello; nota: se è previsto l'uso di armi adattare l'equipaggiamento...
"Armi per manifestazioni: fionde; "crick" di auto; tubi di caucciù piombati; pietre; bulloni; bidoni di benzina; molotov...
"Protezione contro i lacrimogeni: fazzoletto bagnato; fazzoletto imbevuto di limone da succhiare; bicarbonato attorno agli occhi e diluito nel fazzoletto".
 

MISSIONI SPECIALI
 Questa seconda fase eversiva comprende le azioni specifiche (attentati, spedizioni punitive di vario genere, eccetera) compiute da un agente o da un gruppo ristretto. Esse sono così definite: "Si tratta di azioni particolari non convenzionali compiute da un agente, una équipe o un gruppo ristretto".
"Settore di applicazione: è estremamente  vasto, può inglobare tutti i campi della guerra rivoluzionaria: politica, psicologica, informazioni, logistica, eccetera; le missioni possono svolgersi in differenti settori contemporaneamente: civili e militari, politici ed economici, materiali e psicologici.
"La preparazione inizia con la costituzione di un "dossier di obiettivi".
A questo proposito, sono allegati due dossiers di obiettivi: il primo, detto "Arma", spiega dettagliatamente come ci si deve comportare quando l'obiettivo da colpire è un oggetto ( caseggiato, palazzo, ufficio, eccetera); il secondo, chiamato "Homo", illustra le regole precise da seguire quando l'obiettivo da colpire è una persona. "L'essenziale del momento di preparazione", spiega l'agente dell'Aginter ai suoi "allievi", "consiste nell'inscrivere correttamente la missione nel quadro politico del momento".
Sul "montaggio della missione" il corso di lezioni fa un esempio: "Una missione X deve compiere in un Paese A un'azione partendo da un Paese B; questa missione necessita di tre esecutori e di un materiale voluminoso[è evidente che si tratta di esplosivo]. Bisogna allora preparare un dossier che contiene tutti gi elementi sull'obiettivo e il Paese; ma alcuni elmetti non possono essere segnati sul dossier, ad esempio i processi di infiltrazione di "exfiltrazione" (fuga sotto copertura, ndr), oppure il modo con cui ci si avvicina all'obiettivo (itinerari, orari, comunicazioni)".
Lo svolgimento della "missione speciale" è così riassumibile: preparazione ( dall'arrivo del primo esecutore a quello del primo materiale; dossier); partenza e infiltrazione; azione (non dettagliata); exfiltrazione e ritorno alla base; "debriefing", cioè liquidazione della missione (personale, materiale e finanze). Annessi al corso sulle missioni speciali si trovano tre fascicoli relativi alle relazioni finali degli agenti; esse riguardano il personale utilizzato (si devono scrivere i veri nomi e cognomi), le persone venute al corrente dell'operazione, il materiale (lista completa), le finanze (spese ed eventuali supplementi). Il corso sulle "missioni" tratta inoltre dei legami e degli appoggi esterni, della sicurezza individuale, della copertura e dei mezzi non convenzionali che possono essere usati durante l'azione.
 

LA SICUREZZA E LA COPERTURA
 Le lezioni dell'Aginter prevedono regole ben precise per la sicurezza dell'agente prima, durante e dopo la "missione"; esse riguardano "la necessità di passare inosservato", la discrezione (nelle conversazioni, nei rapporti, eccetera), "i documenti compromettenti (non portare mai con sé documenti, indirizzi, note, nemmeno un biglietto d'autobus)", "la disciplina", "le misure da prendere in caso di imprevisto".
Inoltre l'agente deve scrupolosamente osservare le regole di "copertura". La principale di queste, s'è visto, è il giornalismo. In particolare l'agente "deve sforzarsi di apparire sempre il più legale possibile, nascondendo con cura ogni attività illegale;si deve sforzare per apparire un cittadino esemplare, rispettoso delle leggi; ogni attività illegale sarà coperta da un alibi". E' questo il principio chiamato della "bipolarità", il che prova che ogni uomo dell'Aginter Presse professava (e nascondeva) un'attività illegale.
Per la "copertura" l'agente deve crearsi una storia fittizia della sua vita passata, che abbia, per facilitare il ricordo e la ripetizione, punti di contatto con la vita vera; deve adottare un'identità falsa (a questo scopo l'Aginter mette a disposizione documenti, passaporti, timbri, dichiarazioni false e altro); deve far sì che la sua professione gli lasci tempo libero e non lo costringa ad orari precisi (l'ideale è il giornalismo, ma anche la professione di rappresentante è suggerita).
 

MEZZI NON CONVENZIONALI
 Durante l' "azione" l'agente può essere costretto ad "eliminare, mettere in condizione di non nuocere o manipolare un individuo". A questo scopo sono previste le regole. " I mezzi di eliminazione possono essere violenti o progressivi". Fra questi sono citati la digitalina, il curaro, il cianuro in gocce. Per mettere fuori uso un individuo si consigliano "un sonnifero potente, un lassativo potente e rapido, il LSD, la cantaride".
Fra i "mezzi di manipolazione, la scopolamina, alcuni anestetici della serie cyclo: il cycli-propano non lascia tracce". "Quando si manipolano eccitanti, si suggerisce, avere a portata di mano dei composti canforati".
 

GUERRIGLIA E COMBATTIMENTO
 Sono gli ultimi e più avanzati stadi della guerra eversiva contro i sistemi democratici. Della guerriglia viene spiegata la strategia, la tattica, l'organizzazione. In particolare, i corsi dell'Aginter illustrano in dettaglio le due azioni tipiche della guerriglia, cioè l'attacco contro obiettivi fermi e l'imboscata. Non mancano, in ambedue i casi, suggerimenti "psicologici"  per l'agente. Il combattimento prevede manovre vere e proprie ( si parla di "terreno, organizzazione, camuffamento, condizioni di manovra, movimenti, choc, eccetera") e di attuuazioned el piano di combattimento. A questo punto siamo, come si vede, alle direttive di comportamento in caso di colpo di Stato: gli agenti, cioè, venivano istruiti alla direzione delle "organizzazioni parallele" che appoggiano i golpisti appartenenti alle istituzioni di uno Stato. Gli avvenimenti italiani provano che i corsi dell'Aginter erano terribilmente realisti e aderenti alla nostra realtà.
 

LE REGOLE DELL'AGENTE
 Una numerosa serie di lezioni era dedicata alle regole che deve seguire personalmente l'agente sovversivo nello svolgimento della sua "azione". Le citiamo sommariamente:
- alibi (tra l'altro, in caso di arresto, era suggerita una "falsa confessione" oppure il racconto di una "storia disonorante" per coprire quella vera;
- pedinamenti (come farli, come difendersi, quali luoghi frequentare);
- perquisizioni e ispezioni (come portarle a buon fine, metodi da usare, regole, esemplificazioni);
- contatti (uso delle cassette postali e dei corrieri, precauzioni e direttive per gli appuntamenti fra agenti, segnali di riconoscimento, e così via);
- luoghi di lavoro(questa lezione è particolarmente interessante, perché suggerisce la copertura di un ufficio o di un negozio; in Italia, negli ultimi tempi, i magistrati hanno scoperto società , import-export ed elettroniche, e negozi, cosmetici, che coprivano in realtà attività sovversive; sarebbe interessante scoprire la nascita e i finanziamenti di queste imprese commerciali e i loro legami internazionali: la matrice di tutto eran le direttive date tramite l'Aginter Presse).
 

LE INFORMAZIONI
 Un  ultimo gruppo di documenti tocca il settore delle informazioni: come raccoglierle, come classificarle, come come compilare le schede, come usare i codici. In questi corsi sono contenute due notazioni sugli agenti sovversivi che appaiono di particolare interesse:
- "controllo degli agenti: un agente si recluta in base alla missione e alle sue qualità. Deve ricevere un minimo di formazione prima di essere arruolato e usato. Lo si deve comprometteref acendogli firmare, ad esempio, delle ricevute o facendolo partecipare ad una operazione compromettente (sovversiva o altro) davanti a testimoni;
- "divisione della rete: L'organizzazione deve essere suddivisa al massimo grado in compartimenti stagni. Per principio, gli agenti non si conoscono fra di loro e ignorano anche l'esistenza di altri agenti nella rete, salvo il caso in cui la missione esiga la collaborazione di due o più agenti. Se è possibile gli agenti devono ignorare l'identità del loro capo, il suo indirizzo, eccetera. SE il numero degli agenti è alto, è preferibile creare sotto-organizzazioni delle quali i soli capi saranno in contatto con il capo della rete. Questi deve ignorare l'identità degli agenti".
E' l'ennesima prova dell'esistenza, nell'ambito dell'Aginter Presse, di arruolamenti di individui da specializzare nella sovversione e di una rete terroristica perfettamente organizzata. Tanto perfettamente organizzata da escludere che indagini dal basso possano portare a risultati positivi: inevitabilmente le indagini si areneranno, per il semplice motivo che ad un certo punto nemmeno l'agente sa chi gli ha dato un certo ordine. La lotta contro il terrorismo politico, quindi, deve colpire in alto, deve colpire colpire coloro che, dietro facciate legali, hanno permesso e favorito il diffondersi di idee e di organizzazioni eversive.

AGINTER-PRESSE