Legislazione dei beni culturali
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L'evoluzione del concetto di bene culturale nella legislazione
Secondo l'articolo 9 della Costituzione italiana,"la Repubblica tutela e valorizza il patrimonio culturale".
Nell'articolo 117 si precisa la competenza dello Stato sulla tutela dei "beni culturali".
La legislazione dei beni culturali è una disciplina giuridica che ha come oggetto lo studio delle norme relative ai beni culturali. Questa branca del diritto pubblico stenta a tutt'oggi a trovare un riconoscimento espresso della propria autonomia scientifica; attualmente, grazie all'autonomia didattica concessa alle università, sono state istituite numerose cattedre riguardo questa materia. L'evoluzione normativa è risultata intensa in questo settore, soprattutto negli ultimi anni, con diversi interventi che hanno modificato la legislazione in precedenza vigente, risalente alla fine degli anni 1930, in particolare riguardo alla definizione di "bene culturale" e all'attribuzione alle regioni e agli enti locali di alcune competenze precedentemente riservate allo Stato. In tal contesto la Protezione Beni Culturali è l'organo che si occupa delle Convenzioni internazionali e delle leggi nazionali, aventi per oggetto la protezione dei Beni Culturali dalle ingiurie derivanti dai conflitti armati. |
L'utilizzo del termine "beni culturali", a partire dagli anni 1950 in vari atti internazionali e nella legislazione italiana, portò all'istituzione nel 1975 del "Ministero per i beni culturali e ambientali".
Una delle principali vicende storiche che portò all'evoluzione del concetto di bene culturale, fu sicuramente la Convenzione dell'Aja del 14 maggio 1954, accompagnata da un Regolamento e da un Protocollo Aggiuntivo (I Protocollo), alla quale ha fatto seguito un ulteriore Protocollo Aggiuntivo (II Protocollo) del 26 marzo 1999. Questi strumenti di diritto internazionale costituiscono l'attuale fondamento della protezione Beni Culturali.
Nel decreto legislativo n.112 del 1998 (in attuazione della legge n.59 del 1997, detta "legge Bassanini"), al capo V, intitolato "Beni e attività culturali", per la prima volta viene data una precisa definizione dei beni culturali (art.148 "Definizioni", comma 1, lettera a): ""quelli che compongono il patrimonio storico, artistico, monumentale, demoetnoantropologico, archeologico, archivistico e librario e gli altri che costituiscono testimonianza avente valore di civiltà". Nel medesimo articolo di legge vengono inoltre definiti i termini di "beni ambientali", "tutela", "gestione", "valorizzazione" e "attività culturali".
Con questo testo legislativo si allarga dunque la definizione tradizionale di "bene culturale", che comprende ora anche fotografie, audiovisivi, spartiti musicali, strumenti scientifici e tecnici.
Con il decreto legislativo n.368 del 1998, sempre in attuazione della medesima legge, veniva inoltre istituito il "Ministero dei beni e delle attività culturali", al quale erano devolute le attribuzioni del precedente "Ministero per i beni culturali e ambientali" e quelle su spettacolo, sport e impianti sportivi che precedentemente spettavano alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Un elenco di categorie di beni culturali era stato inoltre inserito nell'Allegato A ("Categorie di beni") della legge n.88 del 1998, riguardante le "Norme sulla circolazione dei beni culturali".
La legge n.352 del 1997 ("Disposizioni sui beni culturali") delegava il governo a raccogliere in un decreto legislativo il testo unico delle disposizioni legislative vigenti per i beni culturali e ambientali. Nel decreto legislativo in attuazione di tale legge (n.490 del 1999, "Testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali", o "Codice Urbani", articoli 2, 3 e 4) la definizione di bene culturale ricalca quelle offerte dai precedenti provvedimenti.
I provvedimenti che si sono succeduti dalla fine degli anni 1990 hanno ridisegnato la materia, con non poche incertezze applicative.
Collegamenti esterni
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